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Riflessioni sull’era dell’Acquario – Luigi Angelino
Quando si parla dell’ “era dell’Acquario” non si deve pensare solo ad un indefinito periodo storico in stile “new age”, ma ad un vero e proprio nuovo ciclo cosmico, causato dal fenomeno di riposizionamento della Terra nella volta celeste, rispetto alle costellazioni conosciute fin dall’epoca antica. Si tratta del fenomeno della “precessione degli equinozi” (1), con particolare riferimento al fatto che l’equinozio di primavera, inteso come il momento in cui il sole incrocia l’equatore celeste nel corso della sua orbita, anno dopo anno retrocede rispetto alle costellazioni, in quanto la rotazione terrestre non presenta un andamento del tutto regolare, ma registra una sorta di dondolio. Le ere astrologiche rappresenterebbero periodi di tempo, in grado di determinare peculiari sviluppi sulla società nel suo insieme e non tanto sui singoli individui. Secondo gli studiosi, la storia dell’umanità ha già attraversato diverse fasi, ciascuna della durata di circa 2160 anni, corrispondenti ad alcuni segni zodiacali. L’idea dei cicli storici su larga scala è presente nella tradizione della maggior parte delle grandi civiltà antiche, come ad esempio nel calendario dei Maya o negli antichi testi sanscriti denominato.
Come è ben noto, tuttavia, i calcoli astrologici non sono del tutto speculari rispetto a quelli astronomici. In ambito astrologico, infatti, il calcolo delle ere si compie basandosi sulle dodici costellazioni ricavate dalla conoscenza tradizionale occidentale, mentre in astronomia si considerano tutte le 88 costellazioni osservabili nella volta celeste, che non presentano la medesima ampiezza lungo l’eclittica, includendo altresì anche il controverso segno zodiacale dell’Ofiuco (2). Per questo motivo, sono state proposte le date più disparate per individuare l’effettivo inizio dell’era dell’Acquario: dalle posizioni estreme di Therry MacKinnel e di John Addey che, rispettivamente, ne collocano l’inizio nel quindicesimo secolo e verso la metà del quarto millennio, a quelle compromissorie, peraltro generalmente accettate, che considerano l’età dell’Acquario già iniziata con l’avvento del ventunesimo secolo. Di recente è stata diffusa la notizia, secondo la quale l’era dell’Acquario sarebbe ufficialmente cominciata il 21 dicembre 2020, in concomitanza con la congiunzione dei pianeti Giove e Saturno. Si tratta, di certo, di una data suggestiva e significativa (solstizio d’inverno associato ad un raro evento astronomico), ma che non deve per forza essere considerata come l’inizio di un nuovo ciclo cosmico (3).
A partire dagli ultimi decenni del ventesimo secolo, si è parlato di “transito nell’era dell’Acquario”, dopo più di duemila anni di dominio del segno dei “Pesci”, epoca contraddistinta da un galoppante, quanto incontrollato, progresso culturale e scientifico, ma anche da grandi conflitti, ingiustizie e disuguaglianze di ogni tipo. L’era dei Pesci è stata chiamata anche “era del sacrificio cristiano”, espressione che non deve essere intesa necessariamente nel suo significato “confessionale”, ma soprattutto con riferimento ad una particolare visione teocentrica e metafisica del mondo. E’ importante sottolineare come il simbolo del “pesce”, fin dai primi graffiti incisi nelle catacombe, sia stato sempre associato alla figura di Gesù di Nazaret. Ciò si può spiegare, non solo per l’esplicito riferimento alle lettere che compongono il termine greco, traducibile con pesce, “ictùs” (Iesous Xristòs teoù uiòs sotèr- Gesù Cristo figlio di Dio salvatore) (4), ma richiamando la stessa costellazione allora predominante, quella appunto dei “Pesci”.
Il nome del segno zodiacale dell’Acquario deriva inequivocabilmente dal termine latino “aquarius”, che può essere tradotto in italiano con l’espressione “colui che porta l’acqua”. Gli astrologi puristi preferiscono scriverlo, anche prendendosi una licenza grammaticale con la nostra lingua, “Aquario”, per evitare di confonderlo con la vasca che contiene i pesci. Inoltre, a dispetto del nome, l’Acquario è un segno d’aria, nonché “fisso”, perché cade nella parte centrale della stagione invernale. Il simbolo dell’Acquario, pertanto, corrisponde al cosiddetto “uomo cosmico”, portatore di acqua, simbolo della vita. Si può dire che l’archetipo legato al segno dell’Acquario sia il “creatore”, colui che attribuisce l’esistenza a ciò che prima non ne aveva. Per creazione, ovviamente, non dobbiamo pensare soltanto alla sfera materiale, ma soprattutto a quella intellettiva ed emozionale. Il segno dell’Acquario è da sempre associato alle riforme ed alle rivoluzioni. L’umanità dovrebbe rinnovarsi e dirigersi verso valori spirituali che oltrepassino il mero interesse individuale ed i conflitti tra popoli, spingendo le donne e gli uomini verso la tolleranza e la fratellanza universale. Le innovazioni tecnologiche potrebbero essere destinate a subire un’accelerazione ancora più spinta, con tutti i rischi di una possibile assuefazione ad una società trans-umana o perfino post-umana (5).
Dal punto di vista religioso, nel passaggio dall’era dei Pesci a quella dell’Acquario, alcuni interpreti intravedono la realizzazione delle teorie teologiche di Gioacchino da Fiore che, in maniera originale e suggestiva, aveva cercato di adeguare il cammino religioso dell’umanità alle diverse età astrologiche (6). Secondo l’austero e dotto monaco cistercense, vissuto nel dodicesimo secolo, la storia della rivelazione divina si sarebbe sviluppata in tre grandi periodi: quello del Padre, corrispondente alla costellazione dell’Ariete, più o meno durata nei due millenni antecedenti alla nascita di Cristo e, pertanto, legata alle vicende narrate nell’Antico Testamento biblico; quello del Figlio, in sintonia con la costellazione dei Pesci, a partire dall’incarnazione di Gesù fino ai giorni nostri; il periodo dello Spirito (santo), con l’avvento della stagione dell’Acquario. A tale proposito si riporta un passo del vangelo di Giovanni: “Verrà un tempo in cui i veri adoratori, adoreranno il Padre in spirito e in verità, perché il Padre così vuole i suoi adoratori. Dio è spirito e quelli che lo adorano, devono adorarlo in spirito ed in verità”(7). Questo passo evangelico può essere interpretato in diversi modi, ma se rapportato all’essenza del segno zodiacale dell’Acquario, può essere inteso come il rinnovamento della simbologia tradizionale ed antropomorfa della divinità. Tutto ciò che in passato aveva portato agli scontri ed alle divisioni, determinando conflitti tra poteri temporali, potrebbe cedere il passo ad un nuovo modo di avvertire la presenza dell’Onnipotente sempre più sincretico ed inclusivo. L’apertura mentale e senza pregiudizi, tipica del segno dell’Acquario, potrebbe implicare il fallimento dei vecchi schemi ideologici, sociali e religiosi, in una prospettiva in cui saranno destinati a prevalere i sentimenti di solidarietà, di democrazia e di fratellanza. Già stiamo assistendo al progressivo sfaldamento degli obsoleti sistemi politici ed economici. I recenti eventi di cronaca internazionale ci hanno mostrato, infatti, il nascere di un ordine geo-strategico mondiale a struttura multi-polare, sempre più sganciato dai modelli in voga nei secoli scorsi.
Dal punto di vista ideale, l’obiettivo principale dell’era dell’Acquario è il raggiungimento della libertà individuale da qualsiasi forma di costrizione materiale, fisica e spirituale, un percorso di maturazione che potrebbe arrivare al culmine, il cui inizio si perde nella notte dei tempi. Abbiamo più volte affermato che le nostre conoscenze sulla preistoria umana sono molto scarne e forse quanto sostenuto dagli accademici non corrisponde a verità. Seguendo i cambiamenti epocali dettati dalla “precessione degli equinozi”, possiamo fare riferimento all’antichissima età del Leone, non a caso il segno astrologico opposto rispetto all’Acquario. Alcune tracce dell’era dominata dal Leone possono essere individuate nel culto egizio della Sfinge, così come i culti delle Dee madre lunari ci inducono a riflettere sulla successiva età del Cancro. L’inizio della scrittura ed i poemi sumerici rievocano l’età dei Gemelli (8), mentre il fiorire della civiltà minoica e la sacralità acquisita dall’omonimo animale presso tutte le civiltà del Mediterraneo ci parlano senza equivoci del segno del Toro. I sacrifici cruenti dell’Antico Testamento biblico narrano dell’epoca dell’Ariete, di cui l’archetipo più emblematico è forse Mosè che scese dal Monte Sinai con le corna della sapienza e le tavole della legge, determinando la fine dell’adorazione del “vitello d’oro” (il toro, il segno precedente). E se l’epoca dell’Ariete termina con l’affermazione militare di Roma, quella dei Pesci si impone con i valori mistici della dottrina cristiana, così legati al senso del sacrificio e della compassione.
Abbiamo già detto che è impossibile determinare con esattezza l’inizio dell’età dell’Acquario e che l’individuazione di una data può avere solo un significato prettamente convenzionale, come ad esempio alcune ricorrenze importanti che sono adoperate per contrassegnare i diversi periodi storici (ad esempio il 1492, anno della scoperta del nuovo continente, che indica l’inizio dell’epoca moderna o il 1789, anno della Rivoluzione Francese che apre le porte all’età contemporanea). Detto ciò, è lecito chiedersi se vi siano stati segnali importanti, capaci di rivelare il passaggio dai Pesci in Acquario. Alcuni osservatori hanno sottolineato come negli anni ’60 del secolo scorso, il pianeta Urano, simbolicamente connesso ad eventi rivoluzionari, si sia trovato in congiunzione con Plutone. Una grande svolta si è avuta nel già menzionato fenomeno astronomico verificatosi alla fine del 2020, quando Giove, Saturno e Plutone sono risultati allineati nel segno “conservatore” del Capricorno, per poi formare la storica congiunzione astrale Giove-Saturno nel segno “rivoluzionario” dell’Acquario in concomitanza con il solstizio invernale. Nella prospettiva immediatamente futura, spicca il lungo transito di Plutone nel segno dell’Acquario tra il 2024 ed il 2044. L’ultima volta che il lontanissimo pianeta transitò in Acquario, per un periodo così lungo, fu alla fine del XVIII secolo, quando la Rivoluzione Francese inflisse un durissimo colpo alle antiche istituzioni e la Rivoluzione Industriale conobbe un’accelerazione di progressione geometrica. E volendo andare oltre, nel 2080 si verificherà l’incontro di Urano e di Saturno in Acquario, sancendo il successo della nuova era, con l’incremento delle trasformazioni sociali, tecnologiche, informatiche e mediche. Il successo della nuova era sarà, poi, definitivamente consacrato, circa un secolo dopo, quando anche Nettuno andrà ad affiancarsi ad Urano e a Saturno nel segno dell’Acquario, configurandosi la congiunzione di un trittico planetario di straordinaria importanza (9).
Come già precisato in precedenza, l’Acquario è un segno d’aria, in cui la sfera della conoscenza intellettuale raggiunge un valore assolutamente predominante. E’un segno che implica un atteggiamento della coscienza rivolto ad analizzare le leggi della natura attraverso le energie che ne costituiscono l’essenza. Si tratta, comunque, di continuare ad utilizzare processi epistemologici scientifici, ma diversi da quelli adoperati negli ultimi secoli, in quanto basati maggiormente sull’intuizione. Il grande sviluppo delle applicazioni derivanti dalla fisica quantistica, così come le approfondite osservazioni delle particelle subatomiche o della composizione della luce, sono tutti segnali della mente avveniristica ed indagatrice dell’Acquario. Discipline come la parapsicologia, la telepatia, la telecinesi o la stessa astrologia, da sempre guardate con scetticismo dagli accademici, in questi ultimi anni stanno acquisendo nuova importanza e dignità, così come previsto da Rudolf Steiner (10). L’Acquario è un segno fondamentalmente orientato ai valori della collettività, riferendosi al benessere del gruppo, piuttosto che alla manifestazione creativa dell’individuo. La parola d’ordine dell’età dell’Acquario potrebbe essere “cooperazione”, che implica una visione complessiva antitetica alla “competizione” che, invece, esalta i valori individuali.
I segnali del cambiamento epocale e del risveglio già in atto diventano sempre più evidenti. Gli stessi indicatori economici tradizionali vengono progressivamente abbandonati, mentre si tende a scegliere parametri che cercano di misurare il benessere umano su una scala decisamente più ampia, comprendendo anche valori come l’ambiente, la salute, l’istruzione e le relazioni sociali.
L’era dell’Acquario, come anticipato in apertura, nell’immaginario collettivo è stata associata ai movimenti “new age”, nati alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso. I movimenti “New Age”, comunque, si sono strutturati spontaneamente in una miriade di gruppi, orientandosi in vari campi, dall’astrologia all’astronomia, dalla fisica alla psicologia, dalla religione alla filosofia, cambiando la visione del mondo ed introducendo nuovi stili di vita. L’ideale dei fondatori dei gruppi “New Age” era quello di rinnovare la coscienza umana, riconquistando il rapporto che l’uomo aveva con la natura e riscoprendo i legami che unisce il singolo individuo all’universo. A tale proposito, uno dei motti più in voga tra gli esponenti della nuova ideologia, era proprio che “l’umanità è una sola, essendo ciascuno di noi una singola cellula di questo grande organismo vivente”. E’ innegabile, tuttavia, che le dottrine “new age” siano ispirate al più fecondo sincretismo che, in alcuni casi, può apparire sfrenato e perfino contraddittorio. Si tende a mischiare con estrema disinvoltura importanti tradizioni orientali, come lo yoga e lo zen, con credenze tipiche delle religioni abramitiche, con dei risultati molto spesso frammentari e che provocano disorientamento negli stessi promotori. D’altra parte, l’aspetto forse più positivo del fenomeno “new age” è la consapevolezza che ciascun individuo, nelle fasi di crescita e di apprendimento, non deve apparire come un soggetto passivo, da considerare semplicemente come un ricettacolo di nozioni, ma deve avere un ruolo da protagonista attivo nel processo di conoscenza, dovendo sviluppare e gestire da sé le proprie facoltà critiche, con l’obiettivo finale di accrescere le intrinseche capacità (11).
Apprezzabile, quando non viene strumentalizzata, è l’attenzione che i fautori dell’era dell’acquario dedicano all’ambiente ed al nostro pianeta in genere, che viene considerato come un grande organismo vivente, ammalatosi proprio a causa del nostro selvaggio sfruttamento che negli ultimi secoli è diventato troppo spregiudicato ed incontrollato. L’era dell’Acquario cerca di portare tutti verso la scoperta, anzi alla riscoperta dell’uomo totale, coinvolgendo non solo la propria individualità ma soprattutto il rapporto con gli altri, attraverso l’interpretazione delle sensazioni del nostro corpo e di quello altrui. Nello stesso tempo sarebbe ingenuo credere che la ricerca della “nuova era” sia un’invenzione improvvisa dei nostri tempi. Come già abbiamo avuto modo di accennare, la consapevolezza che la vita del mondo si componga di cicli di ere che si susseguono affonda radici antichissime: già alcuni millenni prima di Cristo, in India, la filosofia “samkhya” (12) faceva riferimento all’esistenza di cicli di ere, ciascuna caratterizzata da un particolare sistema esistenziale, collegata alla visione astrologica/astronomica della precessione degli equinozi. La concezione delle ere cosmiche, inoltre, la troviamo anche in altre civiltà come gli antichi Greci, gli Aztechi, i Maya et cetera.
Il tempo dell’Acquario non appare solo come “pensiero” o come “stile di vita”, ma si presenta anche come alternativa espressione artistica, con innovazioni significative nel campo musicale e letterario. In questo ultimo campo, merita una menzione speciale il romanzo di James Redfield, “La Profezia di Celestino” (13), che ha costituito verso la metà degli anni Novanta del secolo scorso, un vero e proprio caso letterario, sia per il forte messaggio ideologico contenuto nel testo, sia come parabola, ossia come avventura alla ricerca del vero significato dell’esistenza dell’uomo e dell’intero universo. In più aggiungo che il romanzo sottolinea, in un linguaggio pressoché ermetico e simbolico, nove tipi di illuminazione che per gradi possono portare l’individuo alla piena consapevolezza delle proprie capacità.
In estrema sintesi, il campo d’azione dell’era dell’Acquario non comprende confini ben delimitati, potendo coinvolgere tutti i piani ontologici: il corpo, la mente, lo spirito, mirando alla perfetta integrazione delle varie componenti che, invece, nella vita quotidiana, anche perché troppo condizionati da una tradizione troppo votata al razionalismo, siamo abituati a considerarli separati gli uni dagli altri. Come si è detto, gli ideali “acquariani” comprendono elementi sincretici tipici delle religioni orientali, come il Buddismo, il Taoismo e l’Induismo, anche se non vi è dubbio che le radici di esse, almeno nel mondo occidentale, si basino sulle tradizioni giudaico-cristiane. Non è un caso se alcuni passi evangelici introspettivi e rivelanti il volto misericordioso del Dio del Nuovo Testamento, sono preferiti dai seguaci del “new age” rispetto ai brani dell’Antico Testamento, dove emerge la figura di una divinità gelosa e vendicativa. Tra i testi più amati, spicca il “discorso della montagna”, chiamato anche “delle beatitudini”, tenuto da Gesù e riportato dall’evangelista identificato come Matteo (14): “Beati quelli che sono poveri di fronte a Dio: Dio darà loro il suo regno; beati coloro che non sono violenti: Dio darà loro la terra promessa…omissis…”.
L’età dell’Acquario, pertanto, anche per i più scettici, può rappresentare un simbolo della rinnovata conoscenza, in grado di favorire lo sviluppo della coscienza, in termini atemporali e metastorici, come lo specchio dello stato d’animo di colui che ha compreso che è necessario vivere per essere e non per avere, condizione essenziale dell’anima affinchè superi gli inganni della materia, al fine di riuscire a distinguere soltanto la realtà spirituale.
Note:
(1)Cfr. Luigi Angelino, La precessione degli Equinozi e le Piramidi, pubblicato su https://www.paginefilosofali.it il 16/09/2022;
(2) La costellazione dell’Ofiuco accompagna l’ingresso e l’uscita del sole nel periodo dell’anno compreso tra il 29 novembre ed il 18 dicembre;
(3) Cfr, Flavio Ceradini, L’alba dell’età dell’aria, Anguana Edizioni, Vicenza 2019;
(4) La costruzione delle frase è ovviamente diversa nella lingua italiana rispetto al greco antico;
(5)Cfr. Luigi Angelino, Black Mirror ed il transumanesimo, pubblicato su https://www.paginefilosofali.it il 24/04/2022;
(6)Cfr. Gian Luca Potestà, Il Tempo dell’Apocalisse- Vita di Gioacchino da Fiore, Edizioni Laterza, Bari 2004;
(7) Cfr. Gv. 4, 23-24;
(8)Cfr. Luigi Angelino, Cfr. L’epopea assiro-babilonese da Gilgamesh alla Torre di Babele, Ed. La Stamperia del Valentino, Napoli 2022;
(9)Cfr. Roy Martina, traduzione di E. Humouda, I chakra nell’era dell’Acquario. Il percorso verso la vitalità, Edizioni Tecniche Nuove, Milano 2003;
(10)Cfr. Christian Bouchet, Rudolf Steiner-La sua vita, il suo pensiero, L’età dell’Acquario edizioni, Torino 2007;
(11) Cfr. Cerri/Mapelli/Visca, Oltre il New Age. Il futuro della religione e le religioni del futuro, Edizioni Bulzoni, Roma 2008;
(12) Si tratta di una scuola di pensiero indiana, considerata dagli studiosi come la più antica filosofia metodologica e sistematica sviluppatasi nell’ambiente “hindu”;
(13) Il libro è stato pubblicato in Italia da Corbaccio nel 1995;
(14) Cfr. Mt., 5.
Luigi Angelino,
nasce a Napoli, consegue la maturità classica e la laurea in giurisprudenza, ottiene l’abilitazione all’esercizio della professione forense e due master di secondo livello in diritto internazionale, conseguendo anche una laurea magistrale in scienze religiose. Nel 2022 ha pubblicato con la Stamperia del Valentino 8 volumi: Caccia alle streghe, Divagazioni sul mito, L’epica cavalleresca, Gesù e Maria Maddalena, L’epopea assiro-babilonese, Campania felix, Il diluvio e Sulla fine dei tempi. Con altre case editrici ha pubblicato vari libri, tra cui il romanzo horror/apocalittico “Le tenebre dell’anima” e la sua versione inglese “The darkness of the soul”; la raccolta di saggi “I miti: luci e ombre”; la trilogia thriller- filosofica “La redenzione di Satana” (Apocatastasi-Apostasia-Apocalisse); il saggio teologico/artistico “L’arazzo dell’apocalisse di Angers”; il racconto dedicato a sua madre “Anna”; un viaggio onirico nel sistema solare “Nel braccio di Orione”ed una trattazione antologica di argomenti religiosi “La ricerca del divino”. Con auralcrave ha pubblicato la raccolta di storie “Viaggio nei più affascinanti luoghi d’Europa” ed ha collaborato al “Sipario strappato”. Nel 2021 è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica italiana.