L’Ass. Pietas all’ECER 2023 per la Dichiarazione dei diritti delle Religioni Etniche Europee – Lorenzo Facciuoli
L’Ass. Tradizionale Pietas ha partecipato all’ECER 2023, il Congresso Europeo per le Religioni Etniche, tenutosi a Riga (Lettonia), in qualità di rappresentante di una grossa componente della Tradizione classica in Italia. Quest’anno il congresso ha segnato una svolta epocale per quel che riguarda il risorgimento delle tradizioni gentili in Europa; Per andare oltre le semplici parole, per superare i sogni e le promesse, è stata elaborata una vera e propria carta dei diritti delle religioni etniche, denominata “La Dichiarazione di Riga”, mediante la quale verranno garantite azioni d’effetto per la riconquista di quei diritti etnici, umani e naturali che spettano a tutti coloro i quali lottano quotidianamente per ridar voce ed energia alle antiche tradizioni, che son le sole in grado di guidare i popoli all’elevazione ed alla trasformazione positiva dell’homo in Vir, come sempre fu prima delle oppressioni perpetrate contro i culti gentili, anche noti come “religioni pagane”.
La nostra delegazione, sotto la guida dell’archeologo Giuseppe Barbera, Presidente dell’Associazione Tradizionale Pietas ed eletto Pontefice Massimo dell’ente religioso Pietas Comunità Gentile, ha partecipato con gioia al congresso suddetto, in armonica sintonia con le associazioni gentili europee ivi presenti, cercando di dare il meglio del proprio supporto: i vari gruppi si sono incontrati in sede informale per conoscersi ed avviare così un processo relazionale che permettesse la suddetta sintonizzazione e, in questo modo, facilitasse la cooperazione al congresso.
L’evento di Riga si è aperto con un giorno interamente dedicato alla presentazione delle varie tradizioni europee presenti e sul modo di operare sia in ambito sacrale che sociale; il giorno successivo le delegazioni hanno collaborato alla stesura della Dichiarazione di Riga, ognuna proponendo varie modifiche ai punti che si riteneva dovessero essere corretti o aggiornati, per poi passare al voto democratico per approvare o meno le modifiche. E’ doveroso sottolineare che la Dichiarazione di Riga è stata approvata all’unanimità, segno di una concreta e reale sintonia sviluppatasi tra i diversi gruppi gentili europei.
Pietas ha proposto un nuovo articolo, ossia il n°17, che decreta il dovere, da parte del presidente dell’E.C.E.R., di agire per via scritta appellandosi alle istituzioni statali nel caso in cui si verifichino discriminazioni o silenzi da parte di esse di fronte alle istanze mosse dai gruppi religiosi gentili locali, in quanto dovrebbe essere compito degli Stati e della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo quello di difendere le antiche tradizioni etniche ed i loro praticanti. Così, dopo tanto lavoro collettivo, si è giunti alla stesura della Dichiarazione di Riga, che attraverso 17 articoli tutela e difende le religioni etniche in Europa, fungendo così da promotore delle stesse e veicolatore della loro risorgenza e riascesa allo status aureo di un tempo.
Successivamente è stato scelto un Consiglio Direttivo dell’ECER di 7 rappresentanti, fra i quali è entrato anche Giuseppe Barbera: Pietas è da oggi un membro partecipante della Direzione del Congresso Europeo delle Religioni Etniche.
(Giuseppe Barbera)
L’ultimo step del congresso consisteva nella votazione per eleggere il nuovo presidente dell’E.C.E.R. Pietas ha vivamente sostenuto l’elezione di Uģis Nastevičs (del gruppo Lettone), viste le sue spiccate doti organizzative e la sua proattività nei riguardi delle cause comuni di tutto l’E.C.E.R. È doveroso sottolineare che il nuovo presidente ECER ha dimostrato immediatamente di voler attivarsi per la tutela delle religioni europee, esordendo in gran stile alla sua carica, stilando subito una lettera rivolta alle istituzioni italiane, per denunciare il silenzio nei confronti delle legittime richieste mosse negli anni da Pietas, dal quale le invita ad uscire rispondendo alla comunità gentile locale per dimostrare che l’Italia voglia manifestare i principi di diritto ed uguaglianza religiosa.
Il viaggio in terra Iperborea è terminato con un bellissimo rito collettivo intertradizionale al tempio sacro lettone (chiamato “Tempio di Lockstene”), che ha sigillato innanzi agli Dèi l’unione dei gentili d’Europa, i quali sono impegnati in una nobile causa comune. In terra Iperborea i gentili lettoni aprono le porte alla venuta del Sole Invincibile, ed i pii romani di Pietas lo accolgono in forma Apollinea nelle terre mediterranee, in sintonia con i fratelli greci dell’Y.S.E.E. Come tutti operanti in un rito cosmico, evochiamo ed accogliamo la luce divina, ed essa, attraverso questo viaggio, sta portando la potenza della giustizia del sacro, da troppo tempo profanata.
Lorenzo Facciuoli
Membro della Delegazione Pietas all’ECER 2023
La Dichiarazione di Rīga del Congresso Europeo delle Religioni Etniche (2023)
Noi, i delegati provenienti da 17 diversi paesi riuniti al Congresso Europeo delle Religioni Etniche a Rīga, Lettonia, il 30 giugno 2023, uniamo le nostre voci per fare la seguente dichiarazione:
“Noi, sottoscritti, rappresentiamo comunità religiose che difendono le religioni tradizionali ed etniche dei diversi popoli d’Europa. Nutriamo profondo rispetto per i nostri antenati, gli Dèi e le Dee che essi adoravano, nonché per la visione del mondo e i valori che ci hanno trasmesso. Le nostre tradizioni spirituali sono indivisibili dalla nostra cultura tradizionale e richiedono entrambe sostegno e protezione.
Chiediamo a tutti i governi delle nazioni europee e dell’Unione Europea di accordare alle nostre religioni lo stesso rispetto e privilegi che vengono concessi ad altre religioni nelle società europee e nei sistemi legali. Chiediamo le seguenti misure specifiche:
- Protezione e sostegno governativo speciale come parte della cultura indigena, che rappresenta il patrimonio culturale dell’umanità;
- Uno status legale protetto dallo Stato (inclusa la determinazione attraverso una legge speciale) che non viene valutato e confrontato secondo i criteri delle altre religioni;
- Poter svolgere cerimonie e utilizzare i siti sacri antichi, ad esempio, se non è presente una chiesa costruita su di essi, nel rispetto delle regole di protezione per i siti archeologici; I riti legati al ciclo di vita devono essere accessibili secondo le nostre tradizioni e protetti;
- Poter celebrare matrimoni con autorità legale nei paesi in cui la legge riconosce tali cerimonie svolte da religioni riconosciute;
- Pratiche riguardanti la fine della vita, incluse visite ai malati e assistenza spirituale, collaborazione con ospedali, cimiteri e rituali funerari secondo le nostre tradizioni, devono essere protette;
- Le nostre date di festival e celebrazioni devono essere sancite per legge e mostrate nei calendari;
- Quando viene offerta l’educazione religiosa nelle scuole pubbliche, garantire la libertà di scelta di astenersi o partecipare agli studi religiosi in base al patrimonio culturale del paese;
- Diritto di nominare cappellani;
- Spazio di trasmissione nei media pubblici;
- Agevolazioni fiscali o esenzione per le nostre organizzazioni religiose;
- Protezione da conseguenze di globalizzazione, persecuzioni e discriminazioni da parte di altre organizzazioni religiose a causa del loro status cosmopolita;
- Le istituzioni devono rispettare le lingue e le tradizioni sacre locali, tenendo conto della nostra identità locale come popolo indigeno europeo;
- Salvaguardia della natura attorno ai siti sacri;
- I siti naturali sacri devono costituire una categoria di protezione a sé stante, combinando sia i siti naturali che quelli archeologici, consentendo l’utilizzo di tali luoghi per la pratica delle religioni tradizionali e proteggendoli dalle attività umane dannose;
- Rispetto della terra sacra e protezione dalle compagnie minerarie, dalla rapina delle risorse e dall’espropriazione delle terre;
- È necessario consentire e proteggere l’accensione, il mantenimento, l’osservanza e l’utilizzo di fuochi sacri e falò all’aperto durante le nostre cerimonie, come parte della nostra tradizione e della libertà religiosa in armonia con le necessità della natura;
- Quando ci sono segni di discriminazione o silenzio istituzionale nei confronti delle richieste di riconoscimento delle religioni etniche, noi, come ECER, incoraggeremo il governo locale a farlo per iscritto, tramite la Presidenza del Congresso, sollecitando la volontà di proteggere e rispettare i diritti di tutti rispondendo alla richiesta.
È fondamentale che i nostri governi e l’Unione Europea garantiscano determinati diritti e protezione alle religioni basate sulle culture etniche all’interno delle loro terre natie. In tal modo, possono assicurare la conservazione e la continuità delle nostre tradizioni ancestrali. Crediamo che il riconoscimento e la protezione delle nostre antiche religioni contribuiranno alla preservazione delle nostre identità uniche e alla coltivazione di una società più inclusiva. Insieme, cerchiamo il riconoscimento e la salvaguardia delle nostre antiche religioni, radicate nelle nostre culture ancestrali, affinché possano prosperare per le generazioni future.
Mēs esam nu kungi mūsu dzimtajā zemē, Mēs varam nu paši sev likumus lemt: Tā zeme ir mūsu, ir mūsu — jā gan! — Mēs negribam lūgt to, kas mūsu, bet ņemt!
Inviamo questo messaggio in amicizia, amore e rispetto”.
Organizzazioni Membri (rappresentate da):
Latvijas Dievturu sadraudze, Lettonia (Andrejs Broks, Ansis Bērziņš, Uģis Nastevičs)
Associazione Tradizionale Pietas — Pietas Comunità Gentile, Italia (Giuseppe Barbera,
C.R., Florian Ransford, Lorenzo Facciuoli, Varveri Basilio Salvo, Yuri Gavriliouk)
Groupe Druidique des Gaules, Francia (Manquat Jean Lionel)
Об`єднання рідновірів України, Ucraina (Галина Лозко, Ганна Андрощук)
Związek Wyznaniowy Rodzima Wiara, Polonia (Judyta Król, Piotr Brzeziński)
Senovės baltų religinė bendrija Romuva, Lituania (Inija Trinkūnienė, Benas Barzdžius)
Sjamanistisk Forbund, Norvegia (Kyrre Gram Franck, Kjell Henrik Gove, Knut Fuglesteg)
Slovanský kruh, Repubblica Ceca (Lukáš Pajer, Marianna Gorroňová, Jakub Krejčíř)
Societas Hesperiana Pro Cultu Deorum, Italia (Federico Fregni, Giuliano Gregorio)
Werkgroep Traditie Vzw, Fiandre (Belgio) e Paesi Bassi (Brenda Lioris, Elisabeth Overgaauw, Heide-Marie Piette, Luc Janssens, Nina Bukala, Thomas Slembrouck, Jorres De Vriendt)
Ύπατο Συμβούλιο των Ελλήνων Εθνικών, Grecia (Ιωάννης Μπαντέκας)
Organizzazioni Osservatrici (rappresentate da):
Arktisk Sjamansirkel, Norvegia (Øyvind Siljeholm)
Česká pohanská společnost, Repubblica Ceca (Giuseppe Maiello)
International Center for Cultural Studies, Regno Unito (Jacob Moss)
Latvju dievturu sadraudze, Stati Uniti (Andris Rūtiņš)
Lietuvių etninės kultūros draugija, Lituania (Virginijus Kašinskas)
Mythology Corner, Stati Uniti (Ghanasyam Akella)
Slované, Repubblica Ceca (Nami Maria Lada, Svatava Kollmannová)
Väkikunta, Finlandia (Patrick O’Rourke)
Ύπατο Συμβούλιο Ελλήνων Εθνικών Ρόδου – “Τελχινίς“, Rodi, Grecia (Βαγγέλης Αλεξανδρής, Ιωάννης Μπαχάς, Φοιβαίος Εμμανουήλ Αθανασούλας)
Questa Dichiarazione è inoltre sostenuta da singoli individui:
Michael Strmiska, Ph.D., SUNY-Orange, USA, studioso
Prudence Priest, Romuva Ambasciatrice di Romuva negli USA
後藤正英, Ph.D., Japan, studioso
Il nuovo consiglio dell’ECER eletto il 30 giugno 2023 a Rīga, Lettonia:
Brenda Lioris
Giuseppe Barbera
Giuseppe Maiello
Inija Trinkūnienė
Ιωάννης Μπαντέκας
Kyrre Gram Franck
Uģis Nastevičs
Candidati alla presidenza:
Inija Trinkūnienė
Uģis Nastevičs
Il presidente eletto:
Uģis Nastevičs