Antitesi tra dialettica del politicamente corretto e lingua taumaturgica –
Intervista a Pier Luca Pierini, a cura di Lelio Antonio Deganutti
1) Buongiorno Pier Luca, si può a buon ragione definire la sua casa editrice il ‘’non plus ultra’’ dell’esoterismo in Italia. Da cosa deriva l’attenzione a queste tematiche?
– Buongiorno, grazie dei complimenti e per questa intervista. L’attenzione per queste tematiche probabilmente è sempre stata presente in un’estesa parte dell’umanità, in ogni epoca e ad ogni latitudine. Naturalmente alternandosi periodi di maggiore “splendore” ad altri di “riflusso” o minore interesse, sia fisiologico sia determinato da azioni persecutorie e repressive protrattesi a lungo nel tempo, come nei secoli dominati dalle varie forme di inquisizione e oscurantismo. In tempi relativamente abbastanza recenti e più precisamente dalla fine degli anni ‘60 in poi si è verificato in tutto il mondo occidentale, ma non solo, un fenomeno singolare e progressivo di marcato aumento di interesse per queste materie, che hanno complessivamente registrato la maggiore diffusione mai prima manifestatasi. I motivi alla base del fenomeno possono essere tanti e complessi, tuttavia ritengo che principalmente siano da ricercarsi nella necessità o nel desiderio di scoprire, conoscere e approfondire argomenti e discipline rimasti a lungo nascosti, “occulti” appunto, o relegati ai margini della conoscenza e della cultura ufficiali a causa di tenaci e immotivati pregiudizi. Innegabilmente contribuiscono inoltre il fascino e la curiosità esercitati dal mistero in ogni sua forma ed espressione, dalle domande fondamentali e dalla naturale ricerca di risposte davanti all’ignoto che ci circonda e accompagna per tutta l’esistenza. Non dimentichiamo poi la volontà, da parte di molti, di intraprendere un percorso rivolto a una maggiore conoscenza di se stessi, all’ampliamento della coscienza e dei livelli di consapevolezza e al miglioramento dell’essere in senso olistico seguendo discipline e insegnamenti d’ordine esoterico, magico, spirituale o interiore.
2) I libri da lei pubblicati trattano di incantesimi, rituali di alta magia , cartomanzia. Secondo lei non possono essere argomenti pericolosi ai non addetti ai lavori?
– In realtà i libri che ho pubblicato e pubblico da oltre 50 anni trattano queste e molte altre materie, che in linea di massima abbracciano l’intera gamma delle cosiddette Arti o Scienze Occulte tradizionali, dalla Magia all’Alchimia, all’Esoterismo, all’Ermetismo, alla Cabala, all’Occultismo, alla Stregoneria, alle Arti Divinatorie ecc (Centro Editoriale Rebis – edizionirebis.it) . Certi argomenti possono in effetti comportare un relativo margine di rischio soltanto se affrontati in modo superficiale, senza alcuna premessa o idonea preparazione, o peggio ancora con oscure o pretenziose finalità di acquisizione immediata di fantomatici “poteri” e di assurde realizzazioni. Del resto in ogni campo troviamo luci e ombre, e qualunque disciplina richiede un periodo propedeutico variabile in base alle naturali attitudini, di necessario e paziente studio, di esperienza e di maturazione, sempre sostenuto da umiltà, pazienza, prudenza e serietà. Oltre a un imprescindibile spirito critico unito a un sano equilibrio e a un basilare buonsenso. Senza questi indispensabili presupposti le delusioni o disillusioni sono inevitabilmente in agguato. Per questo motivo e fin dall’inizio le nostre opere sono sempre scrupolosamente e significativamente corredate da chiare, specifiche e inconfondibili introduzioni o presentazioni d’ordine storiografico, esoterico e bibliografico, indirizzate a una migliore e adeguata comprensione, nonché contestualizzazione, dell’opera. Non è difficile capire quanto questo settore, come e più di altri, richieda necessariamente parole esplicative nitide e oneste, per evitare accuratamente ogni possibilità di equivoci o di malintesi.
3) Cosa ne pensa dell’ondata new age (Wicca, Scientology,etc)?
Personalmente non credo che Scientology rientri esattamente nella categoria, ma a parte questo è pur vero che il movimento new-age, le cui origini risalgono all’incirca alla metà degli anni ’60 (anche se in realtà non mancano esempi importanti di autori e pubblicazioni in linea con il Nuovo Pensiero o Pensiero Positivo già intorno alla fine del XIX secolo), comprende un numero vastissimo di materie, discipline, idee, teorie, credenze, dottrine e filosofie più o meno alternative (dalla meditazione all’astrologia, al channeling, ai Fiori di Bach, alla cristalloterapia, all’angelologia, alla wicca, allo sciamanesimo, alle antiche tradizioni, alle tecniche divinatorie, alla medicina olistica e molto altro ancora) generalmente tendenti allo spiritualismo o all’indagine interiore. L’affermazione e lo sviluppo straordinario del pensiero, dei valori e dei metodi di ricerca new-age hanno comportato un incremento notevolissimo dell’interesse da parte di molti per tutti gli argomenti correlati a questa dimensione, consentendo o facilitando un approccio iniziale e una più approfondita conoscenza di materie che altrimenti per un folto pubblico sarebbero forse rimaste totalmente sconosciute. D’altra parte alla smisurata e indiscriminata diffusione di certe tematiche, caratterizzata da una quantità enorme di pubblicazioni e canali divulgativi, non sempre è corrisposto un reale e concreto riscontro in termini qualitativi, determinando non di rado una contrazione del livello culturale e dell’attendibilità di una certa percentuale di tale letteratura e di relativi metodi, compresi “guide”, “guru” e “maestri” non raramente del tutto improvvisati. In effetti a volte, passando dalla divulgazione alla volgarizzazione, si affaccia il pericolo di inflazionare e contaminare la genuinità e il valore delle idee originarie, banalizzandone il significato. Ma questo corrisponde alla normale “evoluzione” di un’onda di pensiero con basi valide e interessanti allorché si trasforma rapidamente in “moda” o tendenza, con tutti gli inevitabili e incontrollabili risvolti consumistici. Comunque, per rispondere più compiutamente alla sua domanda, posso aggiungere che la mia vuol’essere una critica costruttiva nei confronti della new-age, movimento verso il quale a differenza di una parte dell’esoterismo contemporaneo non nutro certamente preclusioni di fondo. Le dirò anzi che essendo appassionato di musica, ho apprezzato notevolmente una parte consistente della produzione musicale ispirata agli stessi ideali, fiorita dai primi anni ’90 in poi. Già intorno alla metà di tali anni i cataloghi specializzati comprendevano migliaia di album di autori interessanti che altrimenti non avrebbero trovato spazio né valorizzazione in circuiti musicali normali. Chiaramente anche in questo ambito non sono mancati e non mancano esempi che solo eufemisticamente potremmo definire mediocri, tuttavia almeno un dieci per cento di essi a mio parere ha prodotto risultati di rilievo o eccellenti, lasciandoci in alcuni casi veri e propri capolavori.
4) Come può contribuire il pensiero ermetico/alchemico ad una rinascita spirituale italiana?
La domanda è senza dubbio molto interessante e costituisce uno dei punti più importanti, oltre che alquanto controversi, del dibattito che anima da tempo le correnti di pensiero ermetico ed esoterico. Già dalla fine del XVIII secolo gli antichi statuti e i programmi di alcune “società segrete” teorizzavano la possibilità di esercitare direttamente o indirettamente una concreta influenza sulla guida di governi e istituzioni, ispirandosi a regole etiche e ideali iniziatici. Per quanto riguarda l’Italia pare che non pochi protagonisti del Risorgimento – ma gli esempi potrebbero proseguire fino ai giorni nostri – appartenessero a organismi esoterici. Dunque possiamo dire che aspirazioni o tentativi più o meno espliciti in tal senso, almeno teoricamente, si siano effettivamente verificati in passato e in tempi più recenti. Sugli effetti oggettivi e tangibili di tali ipotetiche influenze passate e presenti ho tuttavia seri dubbi e a questo punto dovremmo affrontare un discorso molto più complesso e impegnativo, soprattutto su ruoli e forme di condizionamento di “poteri” non certo iniziatici ma ben più “occulti” di quanto si potrebbe immaginare. Più realisticamente sono propenso a credere che l’ermetismo potrebbe contribuire a “influenzare” l’Italia e non solo, nella misura in cui ogni singolo ermetista serio si rendesse interprete attivo – per se stesso innanzitutto e per quanto possibile per la collettività e gli spazi dei quali dispone – dei principi, dei valori e dei profondi luminosi ideali che dovrebbe esprimere, rappresentare e trasmettere, quale autentico testimone ed esempio della missione laica dell’iniziato.
5) Se dovesse scegliere tra uno dei seguenti personaggi, chi sceglierebbe per affinità: Cagliostro, Casanova, John Dee, Jacob Böhme?
Se escludiamo Cagliostro e Casanova, praticamente contemporanei, parliamo di personaggi molto lontani tra loro, sia per estrazione, sia per contesto storico-culturale, sia perché rispettivamente caratterizzati da percorsi, interessi e specificità ben distinti e non sovrapponibili. Tratteggiarne anche solo sommariamente le identità richiederebbe un libro a parte, comunque ci riferiamo a iniziati del loro tempo, dotati di personalità ragguardevoli, assolutamente fuori dal comune. Specialmente Cagliostro credo meriterebbe un’analisi a parte, forse perché il più controverso. In ogni modo sinceramente non mi sento particolarmente vicino ad alcuno di essi, anche se, devo dire, trovo la vita e l’opera del mago e scienziato elisabettiano John Dee decisamente affascinanti.
A cura di Lelio Antonio Deganutti