Gerald Yorke – Sapah Zimii
Fa ciò che vuoi, sarà tutta la Legge
Un po’ di tempo fa, mi imbattei quasi casualmente in una informazione veramente intrigante per i miei studi. Stavo leggendo una biografia di B.K.S. Iyengar e trovai un passaggio in cui si diceva che questo famoso Maestro di Yoga fu aiutato a scrivere il suo manuale da un inglese, che lavorava per una casa editrice e che era alla ricerca di persone praticanti la vera disciplina yogica. Il nome di quell’inglese era Gerald Yorke… Sobbalzai nella lettura; quel nome non avrebbe voluto dire niente per la maggior parte dei praticanti di yoga occidentali, ma per chi, come me, arrivava a questa disciplina dal Magick e da Crowley, quel nome non poteva passare inosservato. Così cercai conferme… e le trovai. Fu proprio il nostro Yorke, Frater Volo Intellegere, a riuscire a far pubblicare ad Iyengar uno dei capisaldi dello Yoga in Occidente, proseguendo in qualche modo il lavoro iniziato da Crowley nel portare questa disciplina nelle nostre terre. Tra i thelemiti Yorke è conosciuto soprattutto per l’immensa collezione di testi, lettere e appunti che alla morte ha donato al Warburg Institute e che in vita ha sempre condiviso con tutti gli studiosi che ne avessero bisogno, dando modo così di perpetuare lo studio delle opere crowleyane ma anche legate alla Golden Dawn. Mi sembrava doveroso approfondire un pochino chi fosse, perché, forse per via anche del suo carattere schivo e riservato anche in vita, non è di certo tra i discepoli di Crowley più conosciuti in quanto a biografia. Vorrei quindi colmare in parte questa lacuna.
Gerald Joseph Yorke nasce il 10 dicembre 1901 ev in una classica famiglia aristocratica inglese. E’ da subito un ragazzo sportivo che si dedica al cricket, alla caccia, al biliardo, ma la sua grande passione rimangono le armi da fuoco. Il 28 luglio 1927 ev il suo fratello maggiore Philip muore per una forma di leucemia pochi giorni prima del suo diciassettesimo compleanno. Inutile dire che l’evento scuote molto Gerald e i suoi genitori che manterranno intatta la sua camera per altri trent’anni… Nella scuola si aggira una voce: che Philip fosse morto per opera di magia nera! Due ragazzi, Eric Blair e Steven Runciman, hanno un dissidio con Philip e decidono di compiere un atto di ”magia simpatica” per attaccarlo: creano una figurina di cera del ragazzo e le spezzano una gamba, con l’intento di procurargli un infortunio sul campo di gioco. Philip invece muore. I due ragazzi si sentono responsabili e per tutta la vita continuano a coltivare un certo timore per l’occulto ed il sovrannaturale. Eric arriverà ad essere uno scrittore famoso, tuttavia forse proprio per il timore di attacchi occulti, non pubblicherà mai col suo nome ma con lo pseudonimo di George Orwell… Gerald prosegue gli studi e finita Cambridge va a lavorare per una delle aziende di famiglia, la Pontifex & Co. Dopo una infatuazione con una Teosofa sposata, probabilmente più attratto dalla Teosofia che da lei, finalmente, nel 1927 ev entra nella sua vita Aleister Crowley. Il primo approccio è attraverso la parte I e II del Book Four, dove rimane affascinato dai capitoli riguardanti la meditazione e lo yoga. Comincia subito gli esercizi base dello yoga e qualche esperimento di magia, come una evocazione dello spirito di Marte, che culmina nell’incendio di un tappeto. Nel frattempo divora uno dietro l’altro gli scritti di Crowley, compresi gli Equinox, Konx Om Pax e il Book of Lies.
A questo punto mancava solo contattare direttamente l’autore e la sua confraternita mistica e ciò avviene a mezzo di James G. Bayley, che in quel momento è il factotum di Crowley in Inghilterra, perché il Maestro si trova a Parigi. Yorke arriva nella capitale francese il 31 Dicembre 1927 ev; Crowley ha fatto una divinazione con I Ching sul suo arrivo e il pronostico è promettente, perciò sono entrambi curiosi riguardo all’incontro. Una volta conosciutisi la Bestia lo reputa subito un allievo promettente, ma soprattutto rimane colpita dalla sua posizione sociale: Yorke è un impeccabile gentleman inglese. Gerald rientra a Londra ancora più entusiasta e determinato ad ottenere la “Conoscenza e Conversazione con il Santo Angelo Custode”; ricomincia subito con lo Yoga, sperimenta la magia, le proiezioni astrali e studia il Libro della Legge. Si mette anche a studiare le malattie mentali da un punto di vista medico e psicologico perché Crowley lo aveva avvertito che la prima fase dell’addestramento magico avrebbe potuto portare l’aspirante alla follia. Durante il 1928 ev gli incontri tra i due si intensificano e Yorke viene iniziato nell’Astrum Argentinum con il motto di Volo Intellegere.
In una occasione viene svolta una cerimonia alla presenza di Israel Regardie e Maria Teresa de Miramar, Donna Scarlatta di Crowley, dove Regardie rimane osservatore. Crowley comincia con il Rituale del Pentagramma e prosegue con l’Invocazione del Non-Nato. Viene chiesto alla de Miramar una Visione e, nei fumi dell’incenso di Abramelin, lei comincia a danzare invocando gli spiriti del fuoco; tutti gli altri intonano il mantra della Stele della Rivelazione [1]. Ad un certo punto lei si irrigidisce e la danza termina. Dopo un’ora di riposo il gruppo riprende l’attività celebrando una invocazione a Thoth, dove Yorke prende la parte del Sacerdote. Alla fine della giornata il ragazzo è disorientato, frastornato: l’intensa attività magica non gli permette di riprendere subito contatto con la realtà e riparte dimenticandosi alcune cose del bagaglio. In Inghilterra il giovane mantiene una pratica giornaliera, registrata regolarmente su un Diario Magico, inviato saltuariamente al Maestro per approvazione e consigli. Anche Crowley impara a conoscere bene il ragazzo e alla fine dell’anno si fida talmente tanto di lui da nominarlo suo Agente e Tesoriere, con particolare responsabilità sul fondo legato a sua figlia Lola Zaza.
In qualità di Agente, Yorke, si impegna soprattutto nella pubblicazione e distribuzione dei suoi libri e in particolare inizia proprio con il Magick sostenendone il progetto con un contributo di 800 sterline, una cifra veramente importante per l’epoca. Ha talento nell’organizzazione degli affari e per tutto il 1929 ev si impegna nel mantenere contatti, far battere manoscritti, cercare potenziali editori: nonostante le campagne denigratorie su Crowley che stanno iniziando, Yorke è la “faccia pulita” del Thelema. Gestire le faccende private di Crowley diventa però sempre più difficile soprattutto con l’ordinanza di lasciare la Francia per lui, Regardie e la de Miramar.
Crowley vuole rientrare in Inghilterra, ma gli altri due non hanno i permessi di ingresso nel Paese. Yorke aiuta nella situazione facendo da intermediario con le autorità e recandosi anche in Francia per cercare di sbloccare l’impasse, che lo rende piuttosto nervoso, nonostante si sforzi di rimanere calmo all’apparenza, anche perché gli attacchi giornalistici e i raid della polizia potrebbero coinvolgere anche la sua famiglia. Comunque l’intercessione funziona, spingendo anche sul fatto che Crowley fosse malato di malaria, e così la Bestia rientra in Inghilterra. Piano piano la tensione si allenta e la priorità dei due torna ad essere la pubblicazione del Magick. Crowley decide di dare la possibilità a Maria de Miramar di arrivare a Londra proponendole un matrimonio e Regardie riuscirà comunque ad arrivare poco tempo dopo. Gli sforzi editoriali di Yorke, supportati ora dalla presenza in patria di Aleister, arrivano ad una svolta. C’è la possibilità di rilevare una casa editrice, la Mandrake Press, pagandone i debiti e ricostruendola lentamente… Yorke investe ulteriori 1000 sterline e ne diventa il Direttore, con l’intenzione di farla diventare la casa editrice del Thelema, ma le cose non vanno così e nel giro di un anno la Mandrake deve essere messa in liquidazione.
Crowley se la prende con tutti, ma in particolare, ovviamente, con Yorke, il quale, nonostante i severi impegni editoriali, continua le sue abituali attività da gentleman inglese: la caccia, le serate danzanti, i club e i ristoranti ed entra in massoneria. Saltuariamente si vede ancora con la Rummell, la teosofa sposata con cui aveva avuto una relazione. Per la Bestia il suo pupillo avrebbe dovuto lasciare tutto e seguirlo senza impacci e distrazioni, ma Yorke non è un devoto fanatico, sicuramente il suo ruolo gli piace e gli studi occulti sono importanti per lui, ma ci tiene ad avere una vita sociale adeguata alla sua famiglia; non vuole seguire il Maestro anche sulla strada della rottura totale nei confronti della società, anzi conosce una ragazza che gli piace e ritiene possa esse adeguata per continuare il suo stile di vita e dopo un viaggio in Francia insieme le propone di sposarlo, ma lei rifiuta soprattutto per il suo coinvolgimento negli affari della Bestia.
A questo punto la collaborazione comincia a collassare, ma Yorke ha i suoi punti fermi e scrive a Crowley che non sosterrà più le sue attività editoriali e i suoi fondi. La motivazione non è tanto il riconoscimento dell’autorità in quanto insegnante, quanto il non volere avere a che fare con le modalità con cui sperpera e chiede denaro. Yorke rimarca il fatto che chiede donazioni per l’Opera ma poi spende i soldi per lui, sostenendo che quelli spesi in questo modo erano spesi per il lavoro… Non gli era piaciuto neanche il trattamento riservato alla De Miramar: sposata solo per farla arrivare in Inghilterra e poi abbandonata a se stessa, alla povertà e, lentamente, alla pazzia, tanto da necessitare di un ricovero al Colney Hatch Mental Hospital, da cui non uscirà più. Yorke la visita diverse volte e tenta di sensibilizzare Crowley sulla questione ma lui non ci sente, partendo piuttosto alla ricerca di nuove amanti. E’ in questo periodo, quando Yorke comincia a sostenere un utilizzo più razionale dei soldi, che Crowley realizza una sua caricatura come Vampiro. Yorke, comunque, porta avanti sempre la sua volontà di ricerca yogico/magica e decide di partire per un ritiro magico in nord Africa, anche sulle orme delle esperienze di Crowley con Neuburg, dove il Maestro aveva partorito “La Visione e la Voce”. Dopo mesi di pratica intensa e studi dichiara: “Non ho ottenuto nulla di eclatante, ma ho chiarito nella mia mente il concetto di Grande Opera per come lo concepisco”.
Crowley leggendo il suo Diario lo fa avanzare al grado di Neofita e per tale grado Yorke assume il motto di Frater NIA. Frater NIA lavora sempre meglio da solo, è refrattario ai gruppi, come spiegherà lui stesso a Frater Achad durante una corrispondenza: “Ho disgusto delle piccole società esclusive e della loro partecipazione… Ho detto a Crowley dall’inizio che non avrei mai fatto parte di una loggia OTO o di un gruppo che lavorasse in questo modo”. Tuttavia ciò non vuol dire che Crowley non lo istruisca sulle dottrine di quell’ordine, anzi, gli consegna i documenti relativi al IX grado così come le carte dal I al III grado. Nel 1931 ev Frater Nia inizia un nuovo ritiro, ancora più estremo, all’interno di una cava. Pratica molto Yoga e nelle sue meditazioni ricorrono spesso le immagini di un viaggio in Cina. Anche in questo caso Crowley è impressionato dal lavoro dell’allievo: “Queste annotazioni sono dannatamente buone!” scrive ai margini del suo Diario Magico. Ancora forte di queste impressioni Yorke decide un ulteriore piccolo ritiro in un monastero francescano dedicandosi solo allo studio, allo Yoga e alla meditazione.
Purtroppo il ritorno alla realtà quotidiana non è semplice. I problemi finanziari di Crowley aumentano e interferiscono sempre più con la sua vita familiare, cosa che lui vuole invece tenere ben separata. Il Maestro spinge per una via di rottura con i parenti, ma Nia tiene alla sua indipendenza economica e non ha motivi per allontanarsi dalla via dei genitori. C’è comunque tensione tra le parti anche perché ormai è noto a tutti il suo coinvolgimento con la Bestia. A rincarare la dose si ci mettono i coniugi Germer che scrivono al padre di Yorke chiedendo soldi… Pressato da queste tensioni sembra davvero un segno divino la proposta di un suo amico di un viaggio in Cina come corrispondente: in un paio di settimane fa i bagagli e parte. Crowley reagisce male: lo accusa del fallimento della Mandrake e gli manda una richiesta danni di 40000 sterline… Yorke è convinto che sia una strategia per non farlo partire, ma è la goccia che fa traboccare il vaso, quindi rassegna le dimissioni dall’Ordine prima di mettersi in viaggio.
La partenza fa bene a tutti e il lavoro di giornalista all’estero lo affascina. Più tardi con quel materiale pubblicherà anche un libro, “China changes”. Rientra in Inghilterra solo tre anni dopo e qui, ritrovando una situazione familiare normalizzata, si sposa con Angela Vivien Duncan. I due fanno un bel viaggio di nozze tra Francia e Marocco, dove lui ha modo di mostrarle i luoghi del suo passato ritiro magico. Nell’ottobre del 1938 ev Angela dà alla luce il primo dei loro tre figli. Yorke in realtà non ha rotto mai definitamente con Crowley, la loro corrispondenza è sempre continuata, anche se ora non si firma più con il suo motto magico e non chiama più Crowley con i suoi titoli magici. Si può dire che i due siano rimasti amici, con gli alti e bassi che si possono avere quando si hanno a che fare con certe personalità. Comunque Angela viene presentata a Crowley, Yorke continua a comprare i suoi libri e a partecipare ai suoi party . Addirittura qualche volta Crowley è anche a casa degli Yorke e nel tempo viene parzialmente ripristinata la collaborazione: Yorke lo aiuta con la pubblicazione di alcuni libri e quando può lo finanzia anche. Le donazioni sono sempre accuratamente registrate nei diari di Crowley, ma Gerald ha ben specificato il loro rapporto in una lettera:
“Ogni aiuto dato da me è nella forma di un amico all’altro, non dal membro di un Ordine al suo capo.”
Alla morte di Crowley, Yorke è uno dei partecipanti al funerale e assieme a Louis Wilkinson leggono alcuni estratti dalle sue opere e il suo Inno a Pan. Qualche mese dopo sulla rivista The Occult Observer esce un suo tributo pubblico. Si potrebbe pensare che la morte di Crowley segni la fine dell’interesse nelle sue faccende, ma non è così. L’OTO e i diritti sui lavori della Bestia sono in mano a Germer e tra i due non scorre buon sangue, ma tutto il materiale di Crowley rischia di fare una brutta fine e andare perduto, perché andrebbe spedito in America al nuovo Capo dell’OTO, ma nessuno se la sente di farlo. Nessuno tranne Yorke che prende in mano la situazione, scrive a Germer offrendosi in aiuto nel mantenere in piedi pubblicazioni, vecchie e nuove, gestire gli affari ancora in piedi e provvedere a mantenere unita tutta la documentazione di Crowley: libri, lettere, appunti. D’altra parte Germer è in America e non ha nessuno nel vecchio continente di fidato, per cui accetta. C’è di mezzo anche un giuramento fatto a Crowley, che non ha mai infranto: quello di preservare il lavoro del Maestro, pronunciato a Napoli nel 1929 ev. Questo è anche quello che sa fare meglio perché ormai lui stesso si è reso conto che la sua funzione e la sua abilità sono più quelle di un collezionista o di un bibliotecario e nessuno può svolgere meglio questo compito.
L’interesse della gente verso Crowley sta scemando dopo la sua morte e Yorke sente di dover fare qualcosa: ha in mente di trovare più materiale possibile per una una biografia e cerca di chiamare a raccolta discepoli, amici e corrispondenti per concretizzare questo progetto. Gli torna in mente un talismano di Crowley che era rimasto tra i suoi vestiti quando era morto e che era stato affidato successivamente a lui; si trattava di un quadrato magico di Abramelin, fatto per “trovare grandi tesori” e decide di usare lui stesso il talismano per acquisire nuovo materiale e nuove informazioni. Con grande lavoro e con la collaborazione di Germer si riesce a mettere in piedi molto materiale da dare a John Symonds, esecutore letterario di Crowley, per realizzare così quella che per anni sarà la biografia ufficiale e più importante del Maestro: La Grande Bestia. Yorke contatta anche il Figlio Magico di Therion, Frater Achad, e ottiene da lui anche una copia del Liber 31, dove viene descritta la sua scoperta della chiave del Libro della Legge. Nel corso della corrispondenza l’idea che si fa di Achad è quella di un fedele devoto dell’Astrum Argentinum, ma probabilmente pazzo. Nel frattempo lentamente le distanze con Germer si accorciano ed i due diventano più confidenti, scambiandosi opinioni su qualunque cosa nella gestione degli affari, anche dell’Ordine. Ne viene fuori che una figura in Europa di responsabilità sarebbe importante, ma Yorke non vuole assumere quel tipo di posizione e allora si pensa a Gerald Gardner per un momento, salvo poi dirottare la scelta verso una giovane coppia: i coniugi Grant.
Kenneth Grant aveva conosciuto Crowley, era divenuto suo discepolo ed ora con la moglie Steffi si erano dedicati a intensi studi e pratiche magiche. Vengono così contattati e si organizzano anche degli incontri con Austin Osman Spare, che della coppia era molto amico, più che altro con la speranza che Yorke acquistasse qualche dipinto di Spare. Nel frattempo l’instancabile Yorke compila una serie di errori ed imprecisioni contenute nella biografia di Symonds allo scopo di farne una edizione più precisa, ma il libro comunque vende bene e necessita presto di una ristampa. Proprio grazie all’ottimo lavoro fatto per questo libro l’editore gli chiede di collaborare anche per una selezione di futuri testi, non necessariamente thelemici e così grazie a ciò Yorke può far pubblicare una serie di testi fondamentali per lo sviluppo dell’occultismo occidentale, come Stregoneria oggi, di Gardner e La Chiave dei Grandi Misteri di Levi, ma nella traduzione di Crowley.
Continua incessante anche la sua ricerca di ogni tipo di materiale legato a Crowley: lettere, appunti, libri con dedica, oggetti… e centinaia di persone lo contattano per vendergli o mostrargli materiale collegato. Alcuni di essi avevano materiale inedito… Insomma solo l’infaticabile lavoro e la passione di Yorke ci hanno permesso oggi di avere praticamente tutto quello che è disponibile del Maestro Therion, altrimenti sarebbe probabilmente andato perduto. La sua regia occulta e indipendente permette di direzionare l’andamento dell’OTO, i contatti tra i membri, la successione alla morte di Germer… E nel frattempo continua a portare avanti il suo interesse per l’Oriente e per il Buddhismo in particolare facendo pubblicare i primi libri sull’argomento in Inghilterra e diventando un punto di riferimento per gli editori che volevano pubblicare a riguardo. Grazie a queste competenze riesce a fare pubblicare il famosissimo Light on Yoga di Iyengar, come detto in apertura. Il libro diventa uno dei capisaldi dello Yoga in occidente e lo troviamo nella traduzione italiana come Teoria e pratica dello Yoga. Iyengar ha da tempo in mente un manuale completo dello Yoga da lui praticato, ma ovviamente sebbene avesse il materiale non ha alcun contatto per provare a pubblicarlo. Una sua allieva Beatrice Harthan è grande amica di Yorke e decide di parlargliene. Una volta osservato il materiale proposto dall’amica Yorke esclama entusiasta: “Da anni aspettavo un libro come questo!”.
Nonostante il materiale gli piaccia molto, secondo lui ha bisogno di qualche ritocco per la pubblicazione soprattutto nell’introduzione e così inizia una corrispondenza con Iyengar per sistemare al meglio il testo. Di questa corrispondenza e dei consigli di revisione scrive Iyengar “Alla fine Gerald Yorke fu soddisfatto e così diventò il mio Guru nell’arte dello scrivere”. Yorke invia anche dei suoi conoscenti nella scuola di Iyengar, per far valutare se veramente fosse un Maestro di tale levatura. Soddisfatto anche da quel punto di vista cura gratuitamente l’edizione del libro e lo fa pubblicare. Nel 1966 ev scrive a Iyengar “Se in un anno saranno vendute mille copie lo consideri un successo spirituale”, inutile dire come è andata… “Teoria e pratica dello yoga” è forse ancora oggi il libro più autorevole sull’argomento. Lo studio di Yorke a Montagu Square è quasi un museo tra prime edizioni di libri e oggetti rari collezionati nel tempo: oltre a oggetti di Crowley, anche di Gandhi, di Yeats, ma pure rarissimi (all’epoca) kangling, trombette tibetane ricavate da femori umani e usate nei riti Chod… Si immerge anche nello studio dello Zen e diventa amico di molti membri della società Buddhista. Addirittura giunge a incontrare il 14 Dalai Lama, Tenzin Gyatso, ed essere nominato suo rappresentante in Europa. Gerald Yorke è stato indubbiamente un uomo dai mille interessi e con un carattere forte e spiritoso, che gli ha permesso di passare indenne attraverso l’ordalia del demone Crowley. Muore il 29 aprile 1983 ev e fino alla fine continua a ricevere a casa sua tutti coloro che hanno desiderato avere informazioni e documentazione su Crowley: il suo nome compare tra i ringraziamenti di praticamente ogni lavoro di studio su Therion. Sembrerebbe che anche Regardie debba molto a lui per la pubblicazione dei rituali della Golden Dawn…
Alla sua morte gran parte del materiale viene lasciato al Warburg Institute, che gli concede di mantenere la classificazione così come deciso da lui, la rimanenza resta al figlio che la conserva ancora oggi. Spero che questo piccolo tributo possa far comprendere meglio la figura di uno studioso importante per la nostra cultura esoterica, ma che troppo spesso conosciamo solo per essere un nome citato in una bibliografia.
Amore è la legge, amore sotto il dominio della volontà
Nota:
1 – A ka dua tuf ur biu bi a chefu dudu ner af an nuteru (Vedi Magick di A. Crowley)
Sapah Zimii
(© Associazione Culturale Fosforo e Mercurio: articolo apparso per la prima volta su Sothis n.1, organo associativo ufficiale)