Scrivere Arte (dall’Antico Futuro a Oggi) – Vitaldo Conte
Premessa: Parole-Immagini nell’Antico Futuro
«La pittura è una poesia muta e la poesia è una pittura cieca» scrive Leonardo da Vinci nel Trattato della Pittura (XVI sec.). La scrittura stessa, nel suo momento di nascita, costituisce un qualcosa più da vedere che da leggere. Le tracce che l’uomo primitivo “segna”, con la punta delle dita sulle pareti della caverna, sono orme di presenza e conoscenza del proprio esistere. Segni astratti e immagini si formalizzano sempre di più, fino a trasformarsi in veri e propri pittogrammi. Gli esempi di visualizzazione della parola nell’antichità e nei secoli successivi sono molteplici: i geroglifici egiziani di Saqqarah; i calligrammi dei poeti alessandrini (la poesia in forma di zampogna del siracusano Teocrito; L’uovo di Simia di Rodi; ecc.); le tabulae dei romani; la bibla pauperum; i carmina figurata dei poeti latini medioevali; le parole figurate di Leonardo da Vinci; la bottiglia di Rabelais, contenitore di parole e significati; ecc. Possibili affinità con ricerche contemporanee possono scattare immediate, dimostrando che, malgrado la diversità dei mezzi tecnici e di pensiero degli autori nelle diverse epoche, la creazione ha sempre ricercato, nei suoi viaggi fra parola e immagine, segnali d’incontro contaminante. Questi, talvolta, si pongono come espressione di Antico Futuro: definizione da intendere come richiamo dell’Origine e ricerca d’Avanguardia, colloquianti nell’Arte-Vita: talvolta attraverso il Sogno fantastico, anticipatore della realtà.
La “sfida dell’Antico Futuro”, che percorro in un libro a più voci, vuole «conservare innovando, più come esploratori che meri collezionisti di reperti archeologici». In un successivo libro, I misteri di Dioniso, termino la mia intervista con Tommaso Romano, che mi chiede di regalare un aforisma inedito ai lettori, con queste parole: «Antico Futuro è un richiamo all’origine per ritrovare la bellezza della vita come Arte Ultima»[1]. Il “viaggio” della parola verso l’immagine, nei secoli, è affascinante e imprevedibile, ma può essere appunto un perdersi per ritrovarsi “altro”. Riattraverso teoricamente le “tappe” di questo testo, come ho fatto in precedenti scritti, talvolta anche come una “storia personale”.
(Simia di Rodi, ‘L’uovo’, traduzione e grafica di V. Conte, in ‘Lirici Greci’ – Bompiani, 1991 – a cura di V. Guarracino)
Scrivere come Arte-Vita nella Don/azione d’Amore on the Road
Il viaggio pulsionale dello Scrivere come Arte on the Road “colloquia”, sempre di più, con le pagine intime e riflessive dell’autore in rapporto con i suoi diversificati ambienti esistenziali. Le scritture del desiderio e del pensiero poetico possono “vivere” ovunque come creazione. Tendono a diventare “narrazione” attraverso tracce e graffiti che mantengono la memoria e i brusii della parola.
Oggi si sta diffondendo la vocazione spontanea del writer del desiderio a “segnare” muri, arredi urbani e naturali con collegamenti di parole-immagini che attraversano pulsioni d’amore: profano, mistico, di condivisione sociale o naturale. Queste possono entrare in relazione anche con supporti di carta. Questo Body Writer tende a creare imprevedibili corpo-grafie di Don/azione d’Amore, abbandonate o esposte, su muri portoni panchine, come su corpi amati. Tali espressioni on the Road possono costituire manifesti e testimonianze dionisiache di Arte-Vita. Le loro estreme seduzioni inducono l’autore a sentirsi “amante artista” nelle erranze della propria esistenza-espressione.
Io stesso divento Vx, firma-desiderio di writer multiplo, per creare manifesti immaginali: come quello esposto attraverso un pannello nella mostra Muse al Castello – Porta della Memoria a Mesagne (BR) nel 2021. Vx vuole “vivere” con testi-desiderio on the Road: insieme a Barbare/i Sognanti crea/scrive Virus Desiderio con sguardi di poesia, espressi con pensieri parole immagini[2].
Pagine con parole-immagini in eventi con la Rosa rossa, cib/azione d’Amore
La cre/azione di pagine con parole-immagini vuole “vivere” in eventi all’aperto o in spazi chiusi di riferimento. Documento miei percorsi nell’ebook Parole-Immagini Desiderio (TED, 2023). In queste azioni sono accompagnato spesso da creazioni di artiste.
Le Baccanti dionisiache diventano felicemente Creative Disperse in La Donna, Seduzione Ragnatela: un evento che ho ideato al Boschetto San Vito di Trepuzzi (LE) 2021. Qui gli abiti-corpo presentati da artiste, con il coordinamento di Tiziana Pertoso, vogliono essere l’apparenza di un pensiero o sogno: sono accompagnati da disegni e carte scritte con parole-immagini che diventano come lettere. Queste espressioni avvolgono tronchi di albero o “dialogano” con le panchine del Boschetto, legate con fili o semplicemente esposte.
Partecipo, con altre presenze, alla festa-manifestazione Solstizio DiVino, a Bassano Romano nel giugno 2022. Nel percorso celebrativo del paese ci sono dei grandi fogli bianchi di carta, incollati su mura e qualche portone, su cui il Body Writer on the Road esprime scritture, impronte e immagini (disegnate o incollate).
Pane come don/azione d’Amore è il titolo-percorso del mio evento performativo al Complesso conventuale di San Cosimato di Vicovaro (RM) nel 2022. In questo dialogo con la creazione di una rosa rossa in un ‘cuore di pan di mele’ di Laura Baldieri e con scritture (mie e di altri) su fogli, esposti su supporti vari, con pensieri sulle alchimie del Pane, “cib/azione d’Amore[3].
_Negli eventi on the Road offro spesso una Rosa rossa alle mie pagine di parole-immagini. Disperdo infatti Petali parole di desiderio, su fogli di carta, in un evento di arte-poesia a Roma nel maggio 2008: è un modo per firmare il passaggio in un luogo che amo (la Casina delle Civette a Villa Torlonia). Presento la Rosa rossa come mia alchimia di arte-vita, per la prima volta, nell’evento Il borderline rosso dell’amore a Parma nel 1998: è offerta, su un foglio bianco, alla luce e al fuoco di candele rosse, sotto un borgo gotico. Ha vicino, esposto su muro, una mio foglio scritto a mano: «La scrittura del desiderio può ricercare il limite estremo del proprio esistere come traccia: scomparire per divenire reliquia, feticcio d’amore e di contagio»[4].
La Rosa rossa è spesso un corpo di narrazione espresso attraverso parole-immagini. Queste possono “vivere” in eventi on the Road. Il mio Body Writer del desiderio, creato a volte in collaborazione con altre mani, “vive” anche in spazi chiusi per essere esposto, talvolta con l’invito a “essere preso”. Vuole essere letto come indica il titolo di ogni specifico evento: Fire Desire ad Anzio (Museo Civico Archeologico, 2017); Sciatu miu graffito d’amore a Messina (‘TesteMatte’, 2017); Donazione Desiderio (2022) e Scrivere Arte-Desiderio on the Road (2023-2024) a Roma (‘Atelier Montez’); ecc. Il “corpo-rosso” di una Rosa, accostato a una pagina con il bacio rosso della Donna su scritture, è presente nell’immagine di presentazione di miei eventi come “cib/azione d’Amore”. Questa “vive” sulla porta d’ingresso della mia camera da letto: un invito per chi vuole essere amante artista.
Come riflessione: la Lettera Alchemica nell’Arte Dada di Julius Evola
L’idea di arte totale o di sintesi delle arti è presente in diversi aspetti delle avanguardie storiche che Evola attraversa: il Futurismo e il Dada. L’autore stesso rifiuta di distinguere e separare i momenti più significativi del proprio percorso culturale. Ne rivendica il senso complessivo e la continuità fra l’espressione artistica e il percorso filosofico. In maniera similare non delimita i confini della stessa creazione: «Chi possiede un solo mezzo espressivo, non è artista…». La lettera alfabetica (riconoscibile o accennata) è presente nell’arte dada di Evola: in maniera singola, in dialettica con altre lettere o all’interno di una parola. Questa vuole esprimere, secondo la rappresentazione artistica, una presenza dai molteplici significati. Ciò avviene nell’uso alchemico della lettera A, visibile nel disegno a penna Composizione n. 3 (1919), pubblicato su Arte astratta (1920). L’A diviene una presenza centrale nella Composizione n. 19 (olio su cartone, 1918-20): opera nella quale è espressa l’Alchimia che si esplicita nel tema della rappresentazione e dell’espressione pittorica, nel suo farsi e creare parallelismi con l’Arte Regia. Nella Composizione (Paesaggio) Dada n. 3 (olio su tela, 1920-21) la grande lettera D e la lettera A, ripetuta in successione orizzontale, alludono probabilmente alle lettere di Dada, divenendone un riferimento. Nella stessa opera è leggibile la parola évidemment, che viene ripetuta dalle voci di Hhah e Ngara nel poema La parole obscure du paysage interieur.
Da: V. Conte, Julius Evola. Vita arte poesia eros come pensiero e virus (ebook TED, 2021)
(Julius Evola, Composizione n.19, 191820)
Da: Scrittura come Pittura e Arte-Vita di V. Conte sulla rivista ‘Fermenti’ n. 257, 2024
Precedenti scritti di V. Conte, attraversanti gli argomenti selezionati per questo testo, sono pubblicati su: ‘Culturelite’ (social magazine), 2019; ‘Fyinpaper’ (rivista online), 2021; ‘Dionysos’ n.11 (rivista, Ed. Tabula fati), 2021. Testo di riferimento: Scrivere arte viaggiando nell’Antico Futuro: presenza e desiderio, ‘Pagine Filosofali’, 2021 – https://www.paginefilosofali.it/scrivere-arte-viaggiando-nellantico-futuro-presenza-e-desiderio-vitaldo-conte/
[1] V. Conte, D. Frau, I misteri di Dioniso, Ed. Solfanelli, 2019. Antico Futuro… Arte Ultima, intervista di T. Romano a V. Conte.
[2] V. Conte in Vx, in Muse nel Castello, a cura di C. De Stasio, Castello Normanno Svevo, Mesagne (BR) 2021. Catalogo.
[3] V. Conte, Pane come don/azione d’Amore, evento, Complesso conventuale di San Cosimato, Vicovaro (RM) 8 dic. 2022. Con L. Baldieri. L’evento si collega alla mostra d’arte Pane: cibo per l’anima, a cura di L. Rubini.
[4] V. Conte, Il borderline rosso dell’amore, evento, in Accordi di luce, a cura di V. Biasi, Borgo delle Colonne, Parma 4 mag. 1998. Catalogo (Ed. Teseo, Roma).
Vitaldo Conte