Studi Evoliani 2021: 2022, l’anno di Evola – Giovanni Sessa
L’Annuario della Fondazione Evola, Studi Evoliani 2021, anche quest’anno è giunto puntualmente nelle librerie per i tipi di Ritter editore (per ordini: info@ritteredizioni.com, pp. 325, euro 25,00). Il numero che ci apprestiamo a presentare, è particolarmente importante. Infatti, l’anno in corso, nella nota editoriale che apre il volume, viene definito “anno evoliano”. Non è un caso. Il 30 marzo, infatti, Paolo Mieli, giornalista e storico, ha dedicato una puntata della trasmissione televisiva, Passato e presente, alla disamina dell’opera e del ruolo politico svolto da Julius Evola. In studio erano presenti docenti universitari, tra loro Alessandra Tarquini, allieva di Renzo de Felice, e studenti. Mieli e gli intervenuti hanno mantenuto, e la cosa è da sottolineare positivamente, il tono generale della discussione lontano dall’invettiva alla quale, i dibattiti attorno al tradizionalista, ci hanno, da tempo, abituato. Nel complesso, pur in presenza di alcuni errori di valutazione, in alcuni casi clamorosi (si è sostenuto che Evola fosse vicino alla RSI!), si è trattato di un primo, rilevante passo, nel tentativo di pervenire a un giudizio obiettivo sul pensiero evoliano. Ed Evola merita davvero, visto lo spessore della propria visione del mondo, un approccio sine ira et studio. Nell’Annuario compare, in tema, nella sezione Cronache e polemiche, un articolo in cui, de Turris e Scarabelli, forniscono precisazioni e fanno il punto in merito agli errori esegetici emersi nella trasmissione.
Un altro evento, in questo caso dedicato all’attività artistica del filosofo, ha fatto parlare di sé nel 2022. Ci riferiamo alla mostra dedicata a Evola dal Mart di Rovereto. Nella città trentina sono stati esposti ben 55 quadri del dadaista, che hanno attirato l’attenzione di un vasto pubblico e della critica, tanto che la sua chiusura, prevista per metà settembre, è stato prorogata a fine ottobre. Dell’evento si è discusso ampiamente. Solo qualche critico malevolo e sprovveduto ha provato a storcere il naso. Studi Evoliani 2021, presenta, ancora in Cronache e polemiche, l’articolata e organica risposta dei curatori della mostra, Avanzi, Calcara e Pautasso, a tali critici fuori tempo massimo. Inoltre, a riguardo, il lettore potrà leggere uno stralcio della prolusione inaugurale tenuta da Vittorio Sgarbi a Rovereto il 15 maggio, in cui viene rilevata l’innegabile posizione di primo piano di Evola nell’arte contemporanea. Nella sezione che apre il volume, sono pubblicate le relazioni che eminenti studiosi hanno tenuto durante il Convegno annuale di studi della Fondazione (Roma-Milano, 27 novembre 2021) relativo a Novant’anni di “Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo”, opera uscita in prima edizione nel 1932. In queste pagine, alla luce delle posizioni evoliane, vengono stigmatizzati gli aspetti più negativi della società liquida o viene ricostruita e analizzata, con persuasività di accenti storico-filologici, l’origine di Maschera e volto nel percorso compiuto dal filosofo.
Davvero ricca, anche quest’anno, la sezione Saggi. In essa Francesca Luchini si occupa delle relazioni tra suo nonno, Alberto Luchini, ed Evola, in tema di teoria della razza. Luca Valentini presenta l’esegesi evoliana della filosofia epicurea. Giovanni Damiano discute il volume di Sandro Consolato, relativo all’archeologo Giacomo Boni. Interessante il contributo di Jari Padoan relativo ai riferimenti alla Tradizione, presenti nella musica contemporanea e nel black metal italiano. Non mancano scritti che si occupano del pensiero di Tradizione in Roberto Calasso ed ai rapporti intercorsi tra Evola e l’artista Emilio Villa (Vitaldo Conte).
In Inediti e rari sono pubblicate, per la prima volta in italiano, due interviste ad Evola, rintracciate in Germania da Emanuele La Rosa, e firmate rispettivamente da Gustav Glässer ed Emil Szittya. Luca Siniscalsco presenta una lettera del pensatore inviata a Raphael Spann, figlio del filosofo Othmar, intercettata e “tradotta” dalla polizia politica. Testimonianza chiarissima che il Nostro non era, sic et simpliciter, un fascista a tutto tondo. Guido Pautasso si occupa, invece, di Pagine di Antifazione di Vittorio Vettori.
Ampia, in questo numero, la sezione Rassegne, in cui compaiono recensioni dedicate a volumi su Evola e sul tradizionalismo.
Nell’Annuario si dà, inoltre, notizia che la Fondazione ha, di recente, aperto un nuovo sito (www.fondazionejuliusevola.com) sul quale gli interessati potranno leggere testi rari di Evola, articoli e saggi che lo riguardano, tesi di laurea a lui dedicate e trovare informazioni inerenti a manifestazioni e convegni indetti dal sodalizio stesso. C’è davvero da augurarsi che, quanto accaduto quest’anno, sia di buon auspicio. Evola va liberato dai pregiudizi che ancora gravano su di lui.
Giovanni Sessa