Basilius Valentinus: lo spirito vivo dell’Alchimia – Stefano Mayorca
Basilio Valentino, alchimista medievale e monaco benedettino che per primo si servì dell’antimonio quale medicamento, era un monaco tedesco e viene considerato uno dei più grandi alchimisti della storia. Della sua vita, avvolta nel mistero, si conosce ben poco, tuttavia notizie che lo riguardano sono contenute in alcune opere dove Valentino parla dei suoi viaggi: in Belgio, in Inghilterra e un pellegrinaggio a San Giacomo di Compostela.
Altre notizie indicano che egli era originario della zona renana tedesca e annotano la sua appartenenza all’ordine di San Benedetto, confraternita di San Pietro di Erfurt, dove sarebbe vissuto tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo. J. J. Manget, nel suo manoscritto “Bibliotheca Chemica Curiosa (1702), ci informa che le opere d’alchimia attribuite a Valentino vennero alla luce grazie a un fulmine che colpì una colonna della chiesa di Erfurt, producendo una breccia dalla quale fuoriuscirono i preziosi volumi.
Sul frontespizio di un libro edito a Londra nel 1671, il cui titolo è “The Last Will and Testament of B.”, è riportata una notizia interessante. Infatti, viene indicato il luogo dove sarebbe sepolto il grande alchimista, il suo corpo, secondo quanto riportato, giace sotto una tavola di marmo posta dietro l’altare maggiore della Cattedrale di Erfurt. Le sue opere, pubblicate già dal 1599, sono un compendio di conoscenze metallurgiche e metafisiche. Purtroppo, secondo il parere del filosofo Leibniz, l’Editore Johann Tholde di Hesse le tradusse operando una sostanziale manipolazione, alterandone in parte la veste originaria. In esse sono esposte formule chimiche interagenti con una profonda simbologia spirituale che ne determina la sinergia operativa.(…)
Stefano Mayorca – riproduzione riservata –
Tratto dal libro “Alchimia Sexualis”, Ed. Rebis di Viareggio