Epifania, sulle orme del Magus – Stefano Mayorca
La Magia, immagine oscura e da sempre alterata dell’autentico significato, è riconducibile alla parola Maga, Magheia, termine derivante da Zoroastro (o Zarathtustra) e dai suoi seguaci, i sacerdoti caldaici o Parsi, i Magi legati alla dottrina del Fuoco Sacro. Magia significa sapienza, conoscenza, e la fonte sapienziale che fa capo ai dettami di questa “Scienza” non è contenuta nei libri, ma deve essere conquistata mediante un percorso iniziatico serio e arduo.
I Magi, che parteciparono alla Teofania Cristica, configurano in realtà i sacri sacerdoti, i re e i seguaci dell’Arte Regale, giacché l’iniziazione all’Alta Magia costituisce un’autentica sovranità. Non a caso la stella cometa citata nel Vangelo simboleggia fin dalla notte dei tempi il Cammino iniziatico. Per gli alchimisti rappresenta il segno della Quintessenza, per i maghi il Grande Arcano, per i cabalisti, al contrario, il Pentagramma Fiammeggiante che ritroveremo anche nella simbolica massonica.
La magia era la scienza di Abramo, di Orfeo, di Zoroastro. I dogmi della ermetica ragione che racchiudono la sacra filosofia magica secondo la Tradizione sono stati scolpiti nella pietra da Enoch e dal sommo Ermete Trismegisto; Tavole della legge che Mosè ha trasformate rivestendole di inediti significati, velandole nuovamente. La lunga marcia della occulta sapienza procede per gradi, insinuandosi in altrettante filosofie senza perdersi o estinguersi, ma semplicemente adattandosi e trasformando l’aspetto più superficiale, allo scopo di proteggere la parte maggiormente secreta da sguardi profani. Le tante maschere che essa ha indossato durante i secoli sono servite per non disvelare l’origine remota che ne segna le dinamiche di esternazione.
L’applicazione pratica delle regole nascoste e negate al profano determina la realizzazione dell’Opera, che in ultimo mostrerà a chi è meritevole e ha conquistato la scienza, il volto rifulgente del Sapere primordiale. Il cammino magico è essenzialmente operativo, o meglio sperimentativo. Non è affidato a pratiche mistiche e ciarlatanesche ma ad una perfetta sperimentazione, che, in base alle potenzialità animiche di ciascun soggetto, porta a determinati risultati sul piano materiale e “spirituale”.
Solo mediante una sperimentazione seria, equilibrata, esente da sterili esaltazioni, il magista-sapiente, può, alfine, pervenire alla realizzazione o stato d’essere attivo (fuoco creatore), capace di generare, in una genesi occulta (celata), quanto deve essere concretato. La Magia è la “Scienza” assoluta, scienza dell’uomo che deve reintegrare le potestà sopite nel profondo. Scienza che comprende l’astronomia, la geometria (Geometria Sacra), la matematica, la filosofia ermetica, lo studio dei simboli. Questa dottrina sacrale è giunta fino a noi frammentata, compito di ogni autentico iniziato è ricomporre le tessere del mosaico per ricreare il quadro originario della sapienza remota.
– Stefano Mayorca – riproduzione riservata
Nell’immagine un dipinto di Piotr Stachiewicz (1858-1938)